Scrittore e critico letterario belga. Studiò a Bruxelles. Si
dedicò quindi alla critica letteraria e, con Rodenbach, Krains e
Demolder, fu tra i principali esponenti della rinascita culturale belga; in
questa direzione si mossero i suoi primi saggi:
Nos flamands (I nostri
fiamminghi) e
Gustave Courbet et son oeuvre (Gustave Courbet e la sua
opera), tesi appunto a mettere in evidenza gli aspetti più positivi della
tradizione fiamminga. Legato, sotto l'aspetto teorico, alla corrente naturalista
e molto influenzato dall'opera di Zola, esordì nella narrativa con il
romanzo
Un mâle (Un maschio), caratterizzato da un realismo crudo e
violento, cui seguirono
Les charniers (I cimiteri),
Les concubins
(I concubini) e
L'hysterique (L'isterico), romanzi questi in cui il tema
dominante è la lotta perenne e titanica dell'uomo contro le
avversità d'ogni genere. Più tardi lo scrittore abbandonò
questo tipo di problematica sentita in forma ossessiva e, paradossalmente, seppe
comporre alcuni delicatissimi libri per bambini (Ixelles 1884 - Bruxelles 1913).